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  • Maria Lavinia Piovesan

Di librerie ebooks e BookTok

Nel 2020 solo il 41,4% della popolazione italiana ha letto più di un libro in un anno. Comunque un successo, se confrontato con i dati del 2019.

Il compromesso tra la carta e lo schermo per salvare l’editoria

In una giungla di piattaforme streaming farcite fino all’eccesso di contenuti di ogni sorta, che la lettura non sia sul podio dell’intrattenimento non dovrebbe sorprendere. Al di là della concorrenza rappresentata da questo buffet dello svago è però possibile che la perdita di attrattiva dei libri agli occhi del pubblico trovi le sue ragioni in motivazioni ben più complesse.


A cominciare, per esempio, da un sistema scolastico vetusto che spesso riduce la lettura a una mera attività obbligatoria, circoscritta a tematiche complesse e a linguaggi anacronistici. Il risultato è che i ragazzi, nel tempo, rischiano di continuare ad associare i libri alla pesantezza dei banchi di scuola, senza coglierne ulteriori potenzialità.


La stessa attività delle case editrici e delle librerie ha rivelato in passato scarsa attenzione in merito alle risorse che il marketing avrebbe potuto offrire per incrementare l’attrattiva dei libri e, conseguentemente, i propri guadagni.


A limitare ulteriormente le possibilità del settore si sono aggiunti i problemi di natura economica: con la pandemia, che ha comportato il blocco totale di diverse attività, si è verificato un ulteriore drastico calo delle vendite.

La Federation of European Publishers ha infatti evidenziato, nel 2020, una diminuzione pari all’85% dei ricavi delle librerie site in qualsiasi regione d’Europa dove fosse stato messo in atto un lockdown. Prevedibile, forse, ma comunque grave se consideriamo il fatto che le vetrine di tali esercizi commerciali rappresentano forse il primo passo nell’avvicinamento del pubblico alla lettura.


Anche con la cessazione delle misure d’emergenza, il quadro rimane critico. I giganti dell’e-commerce, infatti, riescono ad appropriarsi di una buona fetta del mercato, potendo battere facilmente, tanto per vastità di catalogo quanto per tempistiche di spedizione, qualsiasi libreria e finendo per schiacciare inesorabilmente quelle indipendenti.


A complicare ulteriormente il quadro vi è poi l’ormai nota crisi energetica. Il costo delle materie prime necessarie per la stampa, nonché quello ben più gravoso per l’elettricità volta al funzionamento dei macchinari, stanno attualmente mettendo in ginocchio l’editoria.


Nel caso della casa editrice Fanucci Editore, per esempio, ciò ha comportato addirittura un ridimensionamento della produzione di volumi e la cancellazione dell’attesissimo viaggio in Italia dell’autrice bestseller Tahereh Mafi.

Nonostante le mille difficoltà, però, sono stati i social media a offrire un’inaspettata seconda vita ai libri, mostrando come l’utilizzo delle piattaforme online potesse dare nuovi spunti per coltivare e ampliare l’interesse per la lettura. Sono nati così i fenomeni “Booktok” e “Booktube”, le community social degli amanti della letteratura che pubblicano sui siti di TikTok e Youtube centinaia e centinaia di video a tema.


Si va dalle ironiche recensioni di content creator quali Matteo Fumagalli e Ilenia Zodiaco, fino alle live di lettura: con un semplice smartphone ci si può collegare a una delle molteplici dirette streaming organizzate dagli stessi utenti, in cui tutti i partecipanti possono leggere il proprio libro in compagnia come in una gigantesca biblioteca virtuale.


Questo entusiasmo ha contagiato anche alcune case editrici, che col tempo hanno saputo cogliere le opportunità offerte dal web per creare pagine social professionali con cui presentare le proprie uscite in modo accattivante, aumentando la propria visibilità soprattutto nelle fasce d’età più giovani.


Ma non solo. Oscar Vault, sezione della casa editrice Mondadori, organizza ogni anno, in concomitanza con le festività natalizie, un calendario dell’Avvento molto speciale. Ogni giorno viene messo a disposizione, sulla loro pagina Instagram, un ebook gratuito di vario genere per tutti coloro che seguono con attenzione le loro attività social. Senza nessun costo o vincolo.


I libri in formato digitale, infatti, possono rivelarsi una grande risorsa per l’editoria, riducendo i costi di produzione e facilitando l’accesso da parte del pubblico alla lettura. Con un semplice “click” dal proprio smartphone, è possibile ritrovarsi immediatamente in possesso del volume prescelto, con un significativo risparmio di denaro, carta e spazio.


Questa combinazione di carta stampata e mondo digitale, tradizione e futuro, sacro e profano, potrebbe in effetti rappresentare un espediente intelligente per combinare il meglio di entrambi i mondi. Un compromesso che, se adeguatamente concepito, permetterebbe ai libri di evadere da quella nicchia in cui sono rimasti intrappolati e diventare, perché no, pop.

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