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Silke Bridi

L’importanza e tutti i vantaggi dell’economia circolare

Aggiornamento: 29 giu 2023

Riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo. Questi i criteri che contraddistinguono l’economia circolare: un modello in cui produzione e consumo rispettano il ciclo di vita dei prodotti, estendendone il valore d’uso il più possibile. Il fine ultimo? Ridurre al minimo i rifiuti a beneficio del nostro ecosistema e della popolazione.

Ci siamo occupati di questo argomento durante il Public Talk di Tempora ODVEconomia circolare e transizione ecologica”, tenutosi mercoledì 21 giugno presso la Sala Conferenze della Fondazione Caritro di Rovereto. Relatrici della serata sono state: Annalisa Zeni di Accademia d’impresa, Marianna Moser green manager attiva sul territorio e Silvia Atzori la fondatrice di Atotus.


Le tre imprenditrici si sono confrontate in un dibattito aperto a tutti, condividendo con il pubblico le loro esperienze e offrendo qualche utile spunto di riflessione, soprattutto relativo al ruolo centrale del territorio nello sviluppare attivamente la transizione ecologica utilizzando il modello circolare e lasciando alle spalle quello lineare.

«Molte imprese non riescono a cambiare paradigma perché sono da sempre abituate al ormai ‘vecchio’ modello capitalista per il quale il consumo è fine a sé stesso, senza prevedere nessun riutilizzo dei materiali.»

Silvia Atzori, ha esordito spiegando l’importanza del prototipo rigenerativo che purtroppo non tutti comprendono.


«Noi di Atotus ci siamo da subito contraddistinti per la nostra volontà di creare circolarità in tutti i progetti che affrontiamo. Difatti il nostro concetto di ‘rigenerare’ equivale al dare forma a una nuova vita affinché la popolazione e l’intero pianeta ne possano trarre beneficio


La fondatrice della start-up ha poi raccontato di come la sua azienda metta al centro del processo produttivo il cliente finale per coinvolgerlo il più possibile in questo circolo virtuoso.


«Per i clienti più scettici abbiamo ideato un sistema incentivante per creare conoscenza ed educare la popolazione attraverso scontistiche e gamification che permettono al consumatore di accedere a vari benefit economici. Intraprendere la via della sostenibilità è un processo complesso di cambiamento che prevede tempistiche diverse per ognuno di noi. Per Atotus, innescare questo processo nella coscienza del cliente, è una vera e propria sfida che affrontiamo tutti i giorni, e che tutti i giorni ci ricorda l’importanza di maturare maggior consapevolezza del presente per migliorare il futuro.»

A seguire, Marianna Moser ha invece portato una sua versione del concetto di “circolarità” per il quale un cambio più concreto di paradigma del nostro modello economico è fondamentale, già partendo dallo sviluppo sostenibile e la resilienza sul nostro territorio stesso.

«Da sempre mi occupo di educazione ambientale e in tutti i progetti portati a termine ho agito con l’intento di creare qualcosa di tangibile, che donasse un valore sostanziale per l’intera comunità. Non che si soffermasse solo in ambito associativo ma che costituisse un reale intervento sul territorio.»

La green manager ha portato l’esempio dei fatti di Vaia che, tra ottobre e novembre del 2018, ha provocato la caduta di milioni di alberi.


«La distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste alpine si è dimostrata una tragedia. Se però la guardiamo dal punto di vista ottimistico, ha risvegliato l’ingegno della popolazione che da subito si è adoperata per rimediare la situazione cercando di ricavarne in modo positivo un beneficio per la comunità e per l’ambiente


«In questo modo si è creato un circolo virtuoso che ha innescato una consapevolezza più profonda di come utilizzare in modo saggio le risorse del nostro territorio, dando una nuova vita a ciò che in realtà sembrava ormai ‘distrutto’.»


«Sono molto ottimista, rispetto ad anni fa c’è una consapevolezza più profonda nella popolazione, lo vedo soprattutto nelle nuove generazioni che sono sempre più sensibili e preparate sulle tematiche di protezione ambientale. Bisogna continuare su questa strada, educare i nostri figli vuol dire prepararli alle sfide del futuro, che dopotutto, non è così lontano come lo crediamo.»


Annalisa Zeni, coordinatrice dell’area "Fare impresa al femminile" di Accademia d'Impresa, è intervenuta spostando l’attenzione sull’aspetto antropologico di ciò che significa veramente per un individuo aderire a un modello di economia circolare.


«Comprendere le opportunità dei processi partecipativi non è facile per tutti, soprattutto perché ci troviamo in una società consumistica che non è abituata a prendere vera coscienza di ciò che acquista e ciò che scarta.»

«Se ci soffermiamo sulla terminologia che usiamo tutti i giorni, la parola “rifiuti” dovrebbe essere cambiata e sostituita piuttosto con “risorse”, in questo modo potrebbe essere anche più facile instaurare una maggiore consapevolezza nella popolazione.»

Zeni concorda con le sue colleghe sull’importanza dell’educazione, ma affronta il tema in chiave più emotiva.


«Il processo di formazione è molto macchinoso poiché per raggiungere risultati effettivi bisogna trovare l’elemento di sensibilità di ciascuno di noi, partendo da lì si può intervenire sugli automatismi che si fanno in modo inconscio per poi cambiare il proprio modo di pensare.»


«In questo cammino che porta alla consapevolezza, bisogna aiutarsi a vicenda tra persone perché, se ognuno diventa informatore degli altri, allora si può divulgare la conoscenza in modo ancora più efficace e rapido. Senza motivazione però non c’è educazione, tutto dipende dalla giusta motivazione che andrà a determinare la nostra scelta e a definire l’azione e tutte le conseguenze che ne deriveranno da essa.»


Al termine della conferenza, le relatrici hanno dato un loro ulteriore input per motivare di più i consumatori salutando i presenti in sala con questo motto: “Facciamo tutti delle scelte forti senza rinunciare ai nostri veri valori.”

Da sinistra: Annalisa Zeni (Accademia d'impresa), Silvia Atzori (Atotus), Giovanna Venditti (Tempora ODV), Luigi Prosser (Into it), Marianna Moser (H2O, Vaia, minimolla design).

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