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  • Matteo Gibellini

Prendiamocene cura, il futuro sono loro

Centinaia di indagini sono state effettuate per analizzare gli effetti della pandemia sui giovani. Un ragazzo su quattro, in Italia e nel mondo, ha disturbi legati alla depressione e uno su cinque ha problemi di ansia.

Questi i dati di https://jamanetwork.com/ che ha condotto 29 studi su 80.000 giovani. L’incidenza tra depressione e ansia tra i ragazzi è raddoppiata rispetto a prima della pandemia. Interessante è lo studio inglese effettuato dopo la prima ondata e pubblicato su https://www.thelancet.com/home. Su un campione di 42.330 individui, è emerso un aumento significativo dei livelli di stress. Nella fascia di età tra i 16 e 24 anni si passa dal 24,5% del 2019 (pre-covid) al 37% di aprile 2020.


Forte la correlazione tra solitudine e depressione nei giovani. Il dipartimento di psicologia clinica dell’Università di Bath ha previsto un aggravarsi delle condizioni mentali sia nel breve che nel lungo termine. Così, nell’arco dei prossimi nove anni, i giovanissimi presentano una probabilità tre volte maggiore di ammalarsi.

Restringendo il quadro e analizzando dati più recenti, si ha una fotografia di una situazione drammatica in Italia. Si può dedurre dall’indagine promossa da Fondazione Soleterre e dall’Unità di Ricerca sul Trauma dell’Università Cattolica di Milano quanto la pandemia abbia influito pesantemente sui sentimenti e pensieri degli adolescenti.


L’inchiesta, che ha preso in esame un campione di 150 adolescenti tra i 14 e i 19 anni, ha rilevato: il 17,3% pensa che sarebbe meglio morire o dice di volersi fare male; il 69,3% afferma che il trauma da pandemia è diventato parte della propria identità. Gli specialisti avvertono che, come dichiarato al congresso nazionale della società italiana di neuropsicofarmacologia, la depressione durante infanzia e adolescenza può causare problemi in età adulta. Una salute mentale peggiore e non solo, con difficoltà nelle relazioni e nella vita in generale


La politica italiana si è mossa per dare risposte concrete al disagio giovanile? A seguito dell’abolizione del Bonus Salute Mentale dalla nuova Legge di Bilancio 2022, che prevedeva un fondo di 50 milioni di euro per sostenere le persone in percorsi di cura, le Regioni si sono mosse autonomamente. La Regione Lazio ha previsto di fornire ai cittadini voucher con cui sostenere le spese di un percorso psicologico.

Nel dicembre scorso la Regione Campania, dopo il via libera della Corte Costituzionale, è riuscita ad approvare la legge regionale che prevede l’istituzione, presso i distretti sanitari delle ASL, dei servizi di psicologia di base a sostegno dei bisogni emersi durante l’emergenza epidemiologica da COVID-19. Servizio garantito dai psicologi liberi professionisti che sostengono ed integrano il lavoro dei medici di medicina generale e dei pediatri, al fine di intercettare i bisogni di benessere psicologico della popolazione e riorganizzare al meglio l’azione delle strutture sanitarie su questo fronte.

Si aggiunge la Lombardia che ha pensato all’istituzione di una nuova figura medica: lo psicologo di base. Un’agevolazione per i cittadini che non possono sostenere le spese di un professionista privato. La mozione è stata presentata da un consigliere di Azione e approvata all’unanimità lo scorso 20 gennaio.

Nel frattempo, il Governo, per rimediare alla sua mancanza con l’amara bocciatura del Bonus dalla Legge di Bilancio, ha inserito nel testo di legge di conversione del decreto legge Milleproroghe il Bonus Psicologo, approvato pochi giorni fa dalla Camera. 320 voti a favore, 42 contrari e un astenuto. Giovedì, l’ok definitivo dal Senato. Ma cosa prevede il Bonus Psicologo?


Il Governo ha stanziato ulteriori fondi che si andranno ad aggiungere a quelli già previsti per il potenziamento dei servizi di assistenza psicologica. Per fronteggiare il diffuso problema della depressione e dello stress tra i giovani, il Bonus consiste in un importo di 600 euro a persona da utilizzare per pagare le sessioni di psicoterapia presso privati.

Saranno stanziati in tutto 20 milioni di euro. 10 milioni “per il potenziamento delle strutture sanitarie e il reclutamento di professionisti sanitari e assistenti sociali” e altri 10 milioni per i contributi individuali ai cittadini.

Per ottenere l’aiuto occorrerà presentare l’ISEE, in modo da poter agevolare le famiglie con un ISEE più basso. In merito a questo sono state stabilite delle fasce di reddito. Il valore massimo dell’ISEE sarà di 50.000 euro e se si supererà tale soglia non si potrà usufruire del sostegno economico. Il Governo è partito dal costo base di una seduta che si aggira attorno ai 50 euro. Con un bonus massimo di 600 euro si coprirebbero 12 sedute. Si stima che verrà usufruito da circa 16mila cittadini.

Dai numeri si può dedurre che il Governo abbia voluto rivedere tutto al ribasso. Non sono le stesse cifre che avevano previsto inizialmente e su cui si è discusso a gennaio in merito alla proposta da inserire all’interno della Legge di Bilancio 2022. Forse, non è una priorità. Basti guardare le tempistiche con la quale la classe dirigente ha impiegato ad approvare il Bonus Psicologo.


Pensare al futuro evidentemente non è una priorità per la politica italiana, impegnata a mettere le pezze su un presente ancora incerto. Ma bisogna rendersi conto prima o poi che un Paese ritrova le sue basi e i propri valori nel prendersi cura dei giovani. Loro sono la vera linfa della società. Sono il futuro.




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