Con un semplice tool informatico, Nancy Sinatra sarebbe scampata al bang bang al centro della sua celebre hit.
Con ShotSpotter, servizio di rilevamento degli spari progettato dall’omonima società della Silicon Valley, la lotta statunitense al crimine si fa più tecnologica e più spietata.
Agire efficacemente e tempestivamente. Grazie alla nuova piattaforma di intelligence, la polizia di precisione non sarà più un’utopia à la Minority Report.
Una rete capillare di microfoni issati a pali telefonici, tetti e altri punti strategici della città. In sostanza, un Alexa progettato per intercettare i bang al posto dei comandi vocali.
Una risposta ad un’emergenza reale.
Solo negli ultimi 5 anni, la violenza armata ha seminato nelle città americane ben 65 000 vittime e molte centinaia di migliaia di feriti.
L’80% delle sparatorie, inoltre, secondo i dati di ShotSpotter, non è mai stato segnalato al 911, numero d’emergenza negli Stati Uniti e in America Latina.
Nel mirino intanto c’è finita la suite tecnologica, per la sua invasività in aree già sotto stretta sorveglianza e per aver spesso equivocato come spari i rumori del traffico cittadino.
Poco trasparente anche l’operato dello staff, accusato di alterare manualmente i risultati.
Contestato inoltre il finanziamento del progetto con i fondi dell’American Rescue Plan, il piano dell’amministrazione Biden per la ripresa post pandemica. Una scelta avallata dallo stesso presidente a giugno 2021 in un appello sulla violenza armata.
A tale scopo milioni di dollari del recovery fund sono già stati spesi dalle forze dell’ordine di Detroit, New York, Syracuse e Albuquerque, in New Mexico, grazie anche ai video webinar pubblicitari lanciati dalla compagnia californiana.
Un palliativo per una piaga molto più profonda, che Alyx Goodwin, attivista di Action Center on Race and the Economy, propone di sanare con piani di lavoro, edilizia e scolarizzazione.
Molto più facile confidare nella bacchetta magica dell’intelligenza artificiale, secondo la tendenza definita dallo studioso Evgenij Morozov come “soluzionismo tecnologico”.
A telecamere di sorveglianza e microchip sempre più “intelligenti” fanno dunque da contraltare teste sempre più incapaci di pensare riforme strutturali.
La lotta al crimine è innanzitutto una lotta al disagio sociale.
Intanto, come in un vecchio film di Woody Allen, le pallottole continueranno a sfrecciare indisturbate su Broadway e a far fischiare le orecchie, un po’ difettose, di ShotSpotter.
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