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  • Diego Gasperotti

Trento, “il T” è in edicola. La sfida a “l’Adige” e “Nuovo Trentino” scuote il giornalismo cittadino

Il lancio del nuovo quotidiano sembra aver risvegliato il mondo dell’informazione locale. Per l’occasione Athesia ha riesumato il Trentino e programmato una distribuzione promozionale de l’Adige. L’entrata in scena di un concorrente, sia sul cartaceo sia nell’online, potrebbe portare giovamento all’informazione trentina, che aveva da qualche anno il problema di un editore quasi monopolista.

Giovedì 3 novembre ha avuto inizio la pubblicazione della versione cartacea de il T - il nuovo quotidiano locale. Questa è stata anticipata dall’edizione digitale - online da martedì 25 ottobre. La reazione dei concorrenti non si è fatta attendere: Athesia ha infatti deciso di giocare d’anticipo, riportando in edicola il Trentino (ora Nuovo Trentino) a partire da martedì 18 ottobre.


Inoltre, il gruppo editoriale guidato da Michel Ebner ha deciso di distribuire promozionalmente 150.000 copie de “l’Adige” (circa otto volte la normale tiratura) il 25 e il 26 ottobre – in concomitanza con il debutto online de “il T”.


Il nuovo quotidiano ha il suo punto di riferimento in Fausto Manzana – fondatore e amministratore delegato di GPI e Presidente di Confindustria Trento. A sostenere il progetto vi sono poi Ance Trento, Federalberghi Trentino, Cooperazione Trentina e l’Associazione Artigiani Trentino.


Una larga fetta del mondo imprenditoriale locale a supporto di un’iniziativa ambiziosa: inserirsi nell’informazione regionale dominata dal monopolio di Ebner (l’Adige, Dolomiten, Nuovo Trentino) e, tra online e cartaceo, affollata di concorrenti (Salto Bz, ilDolomiti, Corriere del Trentino e Corriere dell’Alto Adige).


L’anomalia dell’informazione trentina (sino ad oggi perlomeno) ha origine nel 2016. Il gruppo Gedi, nato dalla fusione di Itedi (La Stampa, Secolo XIX) e l’Espresso (Repubblica), in quell’anno è infatti obbligato - per la legge antitrust - a vendere Trentino e Alto Adige. L’acquirente è Athesia, che allora già possedeva il Dolomiten. Due anni più tardi, poi, il gruppo di Ebner si aggiudica anche l’altro storico quotidiano della città di Trento: l’Adige.

Picture by Paolo Joao Ghezzi (Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license)

Il gruppo editoriale si ritrova così in una posizione di quasi monopolio regionale: Alto Adige, Trentino, l’Adige, Dolomiten. A questi si aggiungono Radio Dolomiti e Media Alpi – concessionaria di pubblicità per l’Adige, Alto Adige, Corriere del Trentino e Corriere dell’Alto Adige.


Una concentrazione che, all’epoca, aveva destato qualche polemica e un’indagine conoscitiva dell’Antitrust:

“In Trentino Alto Adige emerge una situazione in cui un operatore privato appare detenere una posizione di preminenza informativa. Analizzando, infatti, la total audience dei vari gruppi editoriali spicca la leadership (75%) del gruppo Athesia”.

Due anni più tardi (2021) il gruppo decise di chiudere il Trentino. La scelta fu accolta con disappunto sia da parte del mondo dell’informazione, sia della politica provinciale. Ed è da quel momento che nell’imprenditoria locale ha iniziato a circolare l’idea di fondare un nuovo quotidiano.


Roberto Simoni di Cooperativa Trentina ne ha parlato a primaonline:

“Sull’onda emotiva della chiusura di Trentino abbiamo quindi cominciato un discorso che è durato più di un anno, ma che ha confermato l’esigenza di avere un quotidiano che avesse le sue radici qui. Un solo giornale è un impoverimento culturale, sociale, del dibattito stesso all’interno delle nostre realtà di base”.

In effetti, sino alla chiusura del Trentino la città di Trento – oltre al dorso provinciale del Corriere – poteva vantare due quotidiani.

Centro storico della città di Trento, visto da piazza Duomo. Al centro le case Cazuffi-Rella, sulla sinistra via Belenzani (© Matteo Ianeselli / Wikimedia Commons / CC-BY-3.0& GFDL).

Il T ha fatto sapere di puntare a una tiratura di all’incirca 5.000 copie, più o meno come il fu Trentino (contro le quasi 20.000 de l’Adige). Il direttore Simone Casalini – già Corriere del Trentinoha così spiegato il suo giornale:

“Ci sarà diritto di tribuna per tutte le opinioni democratiche. Io credo in un certo tipo di società ma dialogo con chi ha idee diverse, anche distanti dalle mie, che non voglio condannare perché non sono un giudice. Censuro solo le posizioni estranee ai percorsi democratici e credo alla cultura dell’incontro”.

Casalini ha lasciato intendere di voler puntare più sulla qualità del racconto, che sulla quantità. Prossimamente si capirà quanto – e se - il pubblico trentino avrà apprezzato.


Il mondo dell’informazione cartacea provinciale si scopre improvvisamente affollato: l’Adige, Nuovo Trentino, Corriere del Trentino e il T. La versione online del nuovo quotidiano, poi, dovrà vedersela con l’agguerrita concorrenza de ilDolomiti – vero leader dell’informazione locale online.


In questo momento, dunque, il Trentino pare muoversi in controtendenza rispetto al resto d’Italia. Con le elezioni provinciali in vista – primavera 2023 – il dibattito locale potrebbe trarne giovamento.

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