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  • Arianna Prudel

Testi della letteratura: intervista a Silvana Poli

Tra i vari eventi culturali organizzati a Caldonazzo nel corso della passata estate abbiamo avuto il piacere di ospitare e ascoltare due conferenze della nostra compaesana Silvana Poli, che ci ha regalato un “viaggio tra i testi della letteratura”. Da sempre la professoressa Poli si dedica all’attività didattica e attualmente insegna ai Corsi Superiori per adulti all’Istituto Marie Curie.

In seguito alla corrente emergenza sanitaria sappiamo tutti benissimo che la scuola e il mondo dell’istruzione hanno dovuto adattarsi e cercare nuovi metodi di insegnamento. La prof.ssa Poli ha tratto da questa situazione un'opportunità di potenziamento, creando il sito e canale YouTube “TESTI DELLA LETTERATURA”, dove carica periodicamente delle lezioni di letteratura italiana e storia, accessibili a chiunque, utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile.


Al giorno d’oggi questi canali e metodi d’istruzione sono sempre più necessari e richiesti, oltre ad essere molto utilizzati e apprezzati dai più giovani.

Sul suo sito la prof.ssa Poli descrive tra i suoi principali obiettivi quello di “aprire le porte della letteratura e della storia a chi non ha ancora avuto modo di scoprirne i tesori”; noi abbiamo deciso di intervistare la protagonista di questo nuovo progetto per presentarvelo più da vicino e darvi l’opportunità di lasciarvi incuriosire dalla magia della letteratura.


Partiamo dal principio. Qual è stato il suo primo innamoramento letterario? Quella prima scena, verso o frase letta che le ha fatto scoprire la passione per la letteratura.

«La radice d’origine non la ricordo. In epoca recente però è stato un verso della poesia “Fiume” di Ungaretti a sollecitare una presa di coscienza.

“mi sento come una docile fibra dell’Universo”

Questa poesia è scritta da Ungaretti al fronte, mentre riposa nei pressi del fiume Isonzo. Qui, dopo aver guardato il cielo e aver riposato, ripercorre la sua vita attraverso i fiumi. Da Alessandria d’Egitto (dove è nato) al soggiorno a Parigi, un viaggio fatto di ricordi che vanno dal Nilo alla Senna. Ricorda anche il fiume della sua famiglia, il Serchio a Lucca, e proprio in questo frangente elabora il verso di cui sopra.

Quest’idea di essere una parte di un tutto enorme e accettare di starci con docilità, con delicatezza, mi è sembrata una bellissima lezione. A volte la vita ci travolge, ma se noi riusciamo a sentirci parte dell’Universo e accogliamo anche le avversità, sperimenteremo un’armonia col tutto. Uno stato di serenità, qualsiasi cosa accada. Questa frase penso sia stata la prima che ha cominciata a scorrere nella mia mente, poi ce ne sono altre.»


È stato naturale trasformare questa passione in un lavoro e decidere di insegnare?

«Io ho deciso di insegnare quando ero veramente giovane, ho insegnato in tutte le scuole. Ho insegnato alla scuola materna all’inizio della mia carriera scolastica, poi sono passata alle elementari, alle medie, alle superiori e ora insegno ai corsi serali per adulti. Probabilmente l’anno prossimo insegnerò anche all’Università della terza età.

Insegnare mi piace davvero, ho insegnato di tutto, dalla matematica alla musica.

Sono diplomata in didattica della musica quindi ho fatto anche alcuni progetti a Caldonazzo con le scuole elementari e ho lavorato vent’anni con i cori voci bianche: insegnare è proprio la mia passione.

L’esperienza del corso serale, un’esperienza bellissima, mi ha permesso di cambiare il mio modo di approcciare con gli studenti. Poi con il covid si sono dovute cambiare certe cose, la scuola si è dovuta riorganizzare e io mi sono organizzata a mia volta con un sito internet, dove ho caricato tutto il materiale, e un canale YouTube, dove leggo testi letterari e li spiego.»


Parliamo ora della seconda “scoperta”: YouTube. Com’è nata la volontà di registrare e caricare video? A chi si rivolge?

«È nata in primo luogo per i miei studenti, poi si rivolge un po’ a tutti. Alle persone anziane che vogliono sentire testi letterari, ad esempio, perché i video hanno il testo scritto e la mia voce che narra, che legge nel caso delle novelle o che spiega nel caso delle poesie.

A me piace tantissimo leggere ad alta voce e raccontare, lo ho sempre fatto. È bello raccontare perché le persone amano sentire delle storie. Ora, ad esempio, sto leggendo la Divina Commedia, parafrasandola, per raccontare un viaggio e renderla semplice, per raccontarla a chi non ha esperienza letteraria.

Al corso serale arrivano studenti con difficoltà di apprendimento, oppure studenti stranieri, che hanno quindi bisogno di aiuto per accedere al sapere. Il mio è un lavoro di decodifica, per permettere a tutti di godere della ricchezza straordinaria che offre la letteratura.

Il mio obiettivo è aiutare le persone che hanno più difficoltà.

Ultimamente sto realizzando un progetto sulle vie d’uscita che la letteratura propone, nei testi letterari ci sono un sacco di suggerimenti che possono essere utili per tutti noi, per la vita quotidiana. Danno delle indicazioni di uscita dalle situazioni spinose, può essere la frase di Ungaretti “sentirsi in armonia con il mondo” o tutti i messaggi che Pirandello dà nelle sue novelle.»


Il canale si chiama “TESTI DELLA LETTERATURA”.


Recentemente è stata protagonista di una serata a Caldonazzo, com’è stata personalmente l’esperienza? Come ha risposto il pubblico?

«A Caldonazzo ho presentato due serate: in una ho raccontato “le vie d’uscita in letteratura”, cioè come la letteratura aiuta a sciogliere i nodi e le difficoltà del presente; e un’altra dove ho fatto un percorso sulle sfaccettature dell’amore attraverso i generi letterari, a partire dal Dolce Stil Novo per arrivare a Montale.

La prima si è svolta nella Sala della cultura, c’erano una ventina di persone ed è stata la prima volta che mi mettevo in gioco con un pubblico al di fuori dei miei studenti. A me è servito per capire che quello che faccio ha un senso anche al di fuori del percorso scolastico.

La seconda esperienza, dove ho parlato di amore, c’erano una cinquantina di persone ed eravamo sotto il tendone del Viale della stazione. Quello che mi ha colpito è che alcuni passanti si sono fermati incuriositi e poi rimasti tutto il tempo ad ascoltarmi. Questo davvero mi ha fatto piacere, perché mi ha fatto capire che quello che stavo dicendo aveva un senso e appariva interessante anche a chi passava per caso e poi si ritrovava ad ascoltare la letteratura attraverso le mie parole.

Questo mi ha dato molto entusiasmo.»


Usciamo da un periodo di isolamento che per molti è stato abbastanza totale, che ruolo può aver giocato la letteratura?

«La letteratura è una fonte inesauribile di risposte.

Probabilmente in concreto abbiamo tutti fruito molto di più di altre opere d’arte, abbiamo visto più film, ascoltato più musica, ma è la letteratura l’origine di tantissime opere odierne.

Io vedo che quando apro la possibilità di fruire dei significati più profondi dei testi letterari, anche tanti miei studenti rimangono affascinati.

Credo che la letteratura possa essere – almeno questo è il mio umile tentativo con i miei video e audio – un mezzo per aiutare qualcuno e far vedere quanta ricchezza questa materia può trasmettere. Dà benessere, piacere, cultura e gioia a chi non aveva quel canale aperto prima.»


Nel passaggio su YouTube forse se n'è accorta, è sempre più difficile oggi che i giovani (ma non solo loro) si rivolgano a letteratura e poesia. È possibile che il potenziale della forma scritta si stia esaurendo?

«No, secondo me no, le due cose si integrano!

I nuovi canali e mezzi di informazione sono semplicemente degli strumenti innovativi e straordinari per permetterci di accedere alla cultura. Io stessa fruisco molto del materiale video e audio per studiare e per ripassare.

Però questo non allontana dalla forma classica, secondo me le due cose si intrecciano.

Poi ho visto che alcune presentazioni hanno avuto subito tantissime visualizzazioni, ad esempio “Tanto gentile e tanto onesta pare” di Dante: gli studenti utilizzano molto YouTube per la scuola.»


La letteratura è per buona parte fiction (se non sempre per chi scrive, almeno per chi legge), ma può trasformarsi anche in esperienza di vita per i lettori?

«In certi casi è fiction, in altri è esperienza di vita.

Le poesie di Ungaretti, ad esempio, partono tutte da esperienze di vita. Poi, in D’Annunzio c’è molta fantasia ma scavando si trova anche tanta vita reale. In Foscolo c’è un intreccio tra la sua stessa vita e quella dei suoi personaggi che a volte non si capisce se si stia parlando del protagonista o dell'autore.

Tante volte la letteratura non è finzione, a volte è storia vera mascherata da finzione.

Per dire il viaggio di Dante nella Divina Commedia è sicuramente finzione, ma c’è dentro tantissima realtà: c’è tutta la cultura medievale, i fondamenti scientifici e psicologici del Medioevo.

L’invenzione e la realtà si intrecciano sempre in maniera molto ricca.»


È difficile definire un classico. Ci può indicare qualche volume che è per lei una lettura imprescindibile in generale, e anche qualche titolo che invece è un classico per lei in particolare?

«Un classico per eccellenza resta I promessi sposi, che purtroppo è tanto bistrattato a scuola, perché imposto e tante volte studiato in modo pesante.

Il mio obiettivo è affascinare gli studenti in modo che abbiano voglia di finirlo. È un libro che non ha buchi di trama, che non lascia nessuna finestra aperta: ne apre 300.000 ma alla fine le chiude tutte.

Poi, un libro che mi ha sicuramente segnato la vita, non è letteratura italiana, ma è un libro straordinario è Illusioni di Richard Bach, scritto negli anni ‘80, è un libro che ho regalato tantissime volte.

Un libro che mi è piaciuto tantissimo è I Viceré di Federico De Roberto. È inserito nella corrente del Verismo e mi aveva colpito come racconta la vita dura anche dei più potenti e dei più ricchi. La fatica di vivere in una società piena di regole.

Un altro libro che mi è piaciuto molto è stato Il piacere di Gabriele D’Annunzio. Lui è un personaggio che viene amato o odiato, ma secondo me la sua opera è straordinaria. La sua capacità di leggere nelle pieghe e nelle emozioni dei personaggi è speciale. Certo si può prendere le distanze dallo scrittore, però leggendo tra le righe si può trovare sempre qualcosa di interessante.

Poi, per dire, io passo dalla lettura dei Promessi Sposi a romanzi come I love shopping, che adoro leggere l’estate! Ora sto leggendo un libro di Alessia Gazzola, secondo me leggere serve per viaggiare!»


Grazie dei consigli preziosissimi! Per concludere le vorrei chiedere le sue prospettive e progetti futuri? Sta già lavorando a qualcosa?

«Sto lavorando a un’idea di come raccontare le emozioni attraverso la letteratura. Parlare della rabbia, ad esempio, tramite un testo letterario, oppure della gelosia.

Secondo me siamo tutti un po’ ignoranti in termini di alfabetizzazione emotiva, quando le emozioni sono proprio quelle che governano la nostra vita, allora pensavo di fare un viaggio all’interno delle emozioni!

E raccontare come i personaggi della letteratura hanno vissuto le nostre stesse emozioni, per imparare noi a riconoscerle! Siccome ho una formazione anche di counseling, mi sono resa conto che le emozioni sono davvero importanti, a volte quando riconosciamo la nostra emozione stiamo già meglio!»

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